Parco Archeologico di Venosa

La Chiesa Incompiuta della SS. Trinità, VenosaIl Parco Archeologico di Venosa, posizionato in un rilevante contesto archeologico, nella zona settentrionale dall’Abbazia della SS. Trinità e dalla Chiesa dell’Incompiuta, custodisce testimonianze risalenti al periodo compreso tra l’età repubblicana e l’età medievale. L’accesso al parco archeologico conduce inizialmente al complesso termale, riconducibile al I e III secolo d.C., posto presso una strada basolata e caratterizzato da diversi ambienti, tra cui segnaliamo il frigidarium, caratterizzato da un notevole mosaico pavimentale che ripropone raffigurazioni di animali marini.

Accanto alle terme è posta una domus caratterizzata da una pianta con atri centrale, risalente alla prima età imperiale con stanze pavimentate con mosaici. Sugli assi stradali orientati verso est-ovest è stato scoperto un isolato dove un tempo sorgevano una serie di strutture abitative risalenti al periodo tardo repubblicano e all’età tardo-antica, periodo in cui venne utilizzato come necropoli.

A questo periodo è riconducibile il complesso episcopale della SS. Trinità, la basilica posta all’esterno della struttura religiosa ha una pianta a tre navate che termina con il battistero di forma trilobata, fornito di un deambulatorio esterno e una vasca battesimale di forma esagonale posta all’interno.

Fu costruita tra il V e il VI secolo d.C. sulle macerie delle case risalenti al periodo imperiale, in una di queste case è stato rinvenuto un notevole mosaico che riproponeva la testa della Medusa, risalente al IV secolo d.C. Per quanto riguarda la basilica interna, che presenta una pianta a tre navate con abside, sono rinvenute testimonianze negli ambienti interni della Chiesa della SS. Trinità.

Ultima costruzione è l’Incompiuta, il progetto della chiesa fu stipulato tra il XII e il XIII secolo al fine di espandere la chiesa già presente, ma non fu mai concluso. La struttura presenta una pianta a tre navate suddivise con pilastri e colonne e grandi capitelli corinzi, particolarmente interessante per l’uso di materiali che provenivano da strutture del periodo romano, come l’anfiteatro o il foro, ma anche da rilievi funerari.

Oltre la strada provinciale, che divideva in due la città antica, è possibile ammirare i resti dell’anfiteatro edificato nel I secolo in un opera reticolata sui resti di case del periodo repubblicano.

Fu costruito sfruttando la pendenza naturale del territorio attraverso la creazione di un terrapieno artificiale, è caratterizzato da una struttura esterna con pilastri e un nucleo centrale suddiviso in tre zone, ima, media e summa cavea, retti da corridoi di forma circolare e da ambienti sotterranei, adibiti alla custodia di attrezzature e di animali che venivano utilizzati durante gli spettacoli.