Informazioni turistiche: cultura ed eventi a Lauria

Beato Domenico Lentini, patrono di LauriaManifestazioni e festività popolari, che spesso combaciano con le feste religiose, sono gli eventi che più caratterizzano il folclore di Lauria. Il 25 febbraio del 2000 Lauria ha riconosciuto Domenico Lentini come patrono della città, ma la caratteristica peculiare di Lauria sono i due rioni che dividono la città in due grandi zone con contrade molto affollate e distanti dal centro che hanno portato alla consacrazione, di ogni ripartizione, a diversi Santi protettori.

Ma non sono solo patronali le feste nella città che conta numerosi avvenimenti di lunga tradizione, nel rione superiore, infatti, il 9 maggio festeggia San Nicola di Bari, mentre, il rione inferiore, il 25 luglio festeggia San Giacomo Maggiore Apostolo, al quale è dedicata una delle piazze più caratteristiche della città e la chiesa del rione inferiore.

Inoltre tradizione vuole che anche la festa di San Rocco, al quale è dedicata una piccola piazza e una cappella, sia festeggiata con molto trasporto da parte dei cittadini di Lauria, festeggiato l’ultima domenica di settembre. La parrocchia di Seluci è stata edificata in onore della Madonna del Carmine, festeggiata la prima domenica di agosto.

Molto importante è anche la festa di S. Antonio, in memoria del quale è stato dedicato il convento dei padri cappuccini posto ne rione superiore, festeggiato il 13 giugno. Il 15 agosto si festeggia la Madonna dell’Armo nei pressi del santuario della Madonna Assunta, posta sulla collina dell’Armo, attiguo ai resti del castello Ruggiero, rocca edificata per la protezione dell’intera cittadina medievale.

Per tradizione le feste sono sempre accompagnate da sagre, tra le quali la sagra della “fresedda c’a pummadora”, che si svolge solitamente il 15 agosto e quella del “du pedi du purcu” piede del maiale, in concomitanza con la festa di S. Antonio il 13 giugno, nei pressi del convento dei padri cappuccini.
 

Turismo a Lauria: Dialetto

Il dialetto della città di Lauria nasce dall’incontro dei linguaggi dei monaci bizantini e delle popolazioni orientali che trasmisero nel linguaggio locale tracce di grecità. La distinzione sociale che ha visto sin dal Medioevo la formazione di due rioni ha fatto nascere notevoli differenze fonetiche tra i dialetti del rione superiore, u castiddu, e quello inferiore, u burgo, una delle caratteristiche più rappresentative del dialetto della città.

La lingua locale appartiene ai dialetti dell’area arcaica calabro-lucana, poiché la città è posta nelle diramazioni meridionali della provincia di Potenza, sul confine della circoscrizione di Cosenza. Questa zona linguistica che include altri comuni della provincia meridionale di Potenza e settentrionale di Cosenza, è chiamata Area Laisberg, dal nome dello studioso linguista che la studiò.

Oggi il dialetto è ancora parlato dai cittadini più anziani, mentre i giovani ormai sono soggetti ad un processo di italianizzazione. Recentemente, grazie a diverse rappresentazioni teatrali svolte in tali zone, il dialetto è stato rivalutato grazie anche alla presenza del celebre attore teatrale e cinematografico Rocco Papaleo.