Vacanze al Parco Nazionale dell’Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese

Informazioni
Turistiche

Superficie a terra: 68.996,00
Regioni: Basilicata
Provincie: Potenza
Ente Gestore: Ente Parco Nazionale dell'Appennino Lucano-Val d'Agri-Lagonegrese

Caratteristica distintiva che affascina il turista che entra nel Parco è l’alternanza dei paesaggi presenti che caratterizzano il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese, una sorta di continui fotogrammi che scorrono senza sosta.

Informazioni turistiche: Da Nord a Sud

Il Parco Nazionale dell'Appennino Lucano-Val d'Agri-LagonegreseTra i boschi, le faggete e l’abete bianco.

Il primo tragitto che vi proponiamo parte dalla zona a Nord del Parco, luogo in cui possiamo ammirare le cime montuose rivestite da folte faggete dei monti Serranetta, Pierfaone, Arioso e Maruggio. Proseguendo verso il braccio centrale si ammira in principio il Monte Lama e Sessa di Calvello, lungo il quale si diramano percorsi fluviali che alimentano il corso primario del fiume Agri.

In seguito troviamo il Monte Caveluzzo e il Monte Volturino, la cima decisamente più elevata tra la sequenza montuosa. Attraversato il passo di Tuppo delle Seti, troviamo il Monte di Viggiano, sul quale possiamo ammirare il monastero della Madonna Nera di Viggiano, patrona della Basilicata, il santuario della Madonna del Saraceno e, lungo il Monte Pilato possiamo raggiungere il Monte S.Enoc.

Ultimo tratto è caratterizzato dalla presenza del Monte Caldarosa e dal Monte Tempa Lata, particolarmente interesanti da un punto di vista naturalistico grazie alla presenza dei boschi di cerro, faggio e abete bianco.
 

Attraversando paesaggi carsici e glaciali.

Nel secondo percorso è possibile proseguire lungo il cammino precedente orientandosi prima verso Ovest e, in seguito, verso sud per raggiungere la zona più a meridione del parco, attraversando cime montuose con tratti naturalistici di grande enfasi.

Si parte dal Monte e Monte Facito proseguendo verso il bastione carbonatico dei Monti della Maddalena che separa la Val d’Agri dal Vallo di Diano. Si prosegue verso Sud, in una zona per lo più tettono – carsica mentre, mantenendo lo sguardo verso sinistra, in direzione della Val d’Agri, si raggiunge la località sorgente Capocavolo dalla quale si dirama il Torrente Cavolo che attraversa successioni carbonati che formando una gola di diversi chilometri attraversata da acque chiare e fresche.

Si procede verso il Monte Calvarosa e la Timpa di Rocca Rossa raggiungendo il Massiccio del Sirino, i contrafforti della Serra Giumenta e il Monta Papa, cima più elevata di tutto il Parco. Dalla vetta da Massiccio del Sirino è possibile ammirare il territorio del Parco del Cilento e del Pollino, mentre, a testimonianza dell’antica presenza di antichi ghiacciai formatisi durante l’ultima glaciazione, sono le numerose e visibili forme di erosione del Sirino e del lago Laudemio.
 

La suggestione delle Murge di S. Oronzo.

Verso la zona ad est è possibile ammirare l’ingente masso calcareo che si dispone tettonicamente sulle terre dell’Unità del bacino di lagonegrese dove si innalza il Monte Raparo assieme a La Bannera e Verro Croce.

Il territorio è delimitato ad est dalla maestosa Murgia di S. Oronzo, da un punto di vista geologico relativamente recente., caratterizzata dalla presenza di Castronuovo e San Martino d’Agri. La valle dell’Agri, dimora di un bacino lacustre, custodisce tracce e segreti paleontologici e della presenza di specie molto remote, testimonianze che sono rappresentate da resti dell'Elephas antiquus Italicus esposti presso il Museo Archeologico di Grumento Nova.

Visita il parco: Santuari

  • Maria SS del Sacro Monte – Viggiano
  • Madonna del Saraceno – Calvello
  • Madonna delle Nevi – Lagonegro
  • Madonna della Rupe - San Martino d’Agri

Luoghi d’interesse turistico

  • Area Archeologica di Grumentum
  • Museo Archeologico dell'Alta Val D'agri
  • Chiesa di S. Nicola – Lauria
  • Cripta di San Vitale - Armento
  • Basilica Minore Pontificia di Viggiano
  • Civita di Marsiconuovo
  • Abbazia di Sant’Angelo - San Chirico Raparo
  • Chiesa Madre di San Laverio Martire - Tito
  • Castello Medioevale di Brienza
  • Chiesa Madre dell’Assunta e Chiesa del Rosario - Moliterno
  • Centro storico di Rivello
  • Centro storico di Sasso di Castalda
  • Ciclo di Affreschi sulla vita di S. Francesco - San Martino d’Agri
  • Affreschi del convento di Montemurro
     

Visita i parchi della Basilicata: Flora e Fauna

Un esemplare di Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata)Notevoli sono le differenze tra le vette, la più alta con il Monte Papa di 2005 e la meno elevata di 300 m della base della Murgia di S. Oronzo, che hanno posto le basi, assieme ad una eterogeneità ecologica, ad una natura rigogliosa di biodiversità vegetale. Le aree di rilevanza naturalistica sono poste per la maggior parte nella zona montana collocata tra i 1.000 e i 1.800 metri, nell’area di pertinenza del Faggio.

Il Parco è fortemente influenzato delle presenze faunistiche dei parchi adiacenti favorendo scambi genetici tra gli abitanti di questo immenso sistema di aree protette. La variabilità dell’ambiente presente nel parco si risolve in una notevole diversità faunistica, l’ecosistema acquatico è ricco di crostacei e anfibi, trai quali ricordiamo il Tritone italiano, la Salamandrina dagli occhiali, il granchio e il gambero, molto importante per la conferma dell’elevata qualità dell’acqua.

Importante popolazione acquatica, assieme all’ittiofauna del lago del Pertusillo, che rappresenta una fonte alimentare significativa per le specie rare come la Lontra.