Pisticci: per il turismo e il divertimento

Turismo e cultura: toponimo e stemma

Informazioni turistiche
della città di Pisticci

Monumenti a Pisticci

Rioni del centro storico di Pisticci

Cultura, feste e fiere a Pisticci

Dialetto e costumi di Pisticci

La teoria più incerta identifica l’etimologia del nome della città come una derivazione dal greco Pistoikos, letteralmente “luogo fedele”, tale teoria è avvalorata dall’episodio della guerra tra Taranto e Roma avvenuto nel 291 a.C., durante il quale Pisticci fu la solo città del meta pontino che fu fedele a Taranto, appunto luogo di fede, latinizzato in seguito in Pisticium.

La teoria più plausibile fa risalire il nome della città dal latino Pesticium o dal basso franco Pestiz. Letteralmente “terreno pascolativo”, inoltre il toponimo dialettale, Pstizz, presenta una forte assonanza fonetica il nome francese. Sullo stemma cittadino sono riportate due lettere, la M e la P, che testimoniano il collegamento tra Pisticci e Metaponto, ne è testimonianza anche la spiga di grano, simbolo rappresentativo di Metaponto, riportato anche sulle monete della colonia greca. Il primo simbolo cittadino in assoluto era caratterizzato da una sola spiga di grano posto sul basamento dell’altare della chiesa di San Vito.
 

Informazioni turistiche: storia di Pisticci

Veduta di PisticciIn base al ritrovamento di alcune necropoli si può affermare che i primi insediamenti in questi territori si ebbero nel X secolo a.C. con gli Enotri. In seguito i Greci colonizzarono la zona, trasformando Pisticci in un luogo di grande importanza per tutto il territorio di Metaponto. Nel periodo compreso tra il V e il IV secolo a.C. è vissuto il Pittore di Pisticci, ceramografo ricordato per aver intrapreso per primo in Magna Grecia la produzione di vasi con figure rosse. In seguito alla disfatta di Taranto, Pisticci entrò nel dominio romano divenendo un importante centro agricolo.

Verso l’anno 1000, per mano dei Normanni si formò il feudo di Pisticci, successivamente amministrato dai Sanseverino, Spinelli, Acquara e De Cardenas. In questi anni fu anche fondato il cenobio di Santa Maria del Casale, edificata sui resti di un insediamento basiliano. Episodio significativo fu la battaglia tra i pirati saraceni e un gruppo di pisticcesi, chierici e contadini, da cui derivò il nome della località Scannaturchi, luogo in cui si svolse la battaglia. I frequenti attacchi dei pirati portarono alla costruzione di una serie di torri di avvistamento nel territorio metapontino.

Erano circa 6000 gli abitanti della città di Pisticci nel ‘600 che includeva i rioni Terravecchia, Santa Maria dello Rito, oggi nota come Loreto, Osannale, Santa Maria del Purgatorio e Casalnuovo. Un tragico episodio colpì i rioni di Casalnuovo e Purgatorio che videro circa 400 morti a causa di un’ingente frana in seguito ad una nevicata abbondante che fece sprofondare i rioni. In seguito a tale episodio, gli abitanti di Pisticci si opposero fortemente alla proposta del cardinale De Cardenas che propose la costruzione di nuove case verso valle, progetto che nascondeva una grande speculazione dovuta anche alla riscossione di ulteriori tasse.

Presso il terreno, oggetto del tragico evento, furono edificate 200 case bianche, poste in fila, con fronte cuspidata; in memoria dell’evento il rione fu chiamato Dirupo. Abolito il regime feudale nel 1808, nel 1861 la città entra a far parte del Regno d’Italia, divenne municipio con il promo sindaco Nicola Rogges. Tra l’Ottocento e l’inizio del Novecento nella regione si assiste ad un ingente movimento migratorio, in particolare verso l’America. Durante gli anni del fascismo Pisticci era in ballottaggio con Matera per il titolo di capoluogo provinciale, assegnato nel 1927 a Matera. Dal movimento fascista fu edificato un campo di confino per antifascisti, che si occuparono di disboscare e bonificare la pianura metapontina.

Il campo venne chiamato “Villaggio Marconi” in memoria di Guglielmo Marconi, oggi identificato con la frazione di Marconia che conta più della metà della popolazione comunale. Una nuova ondata migratoria si ebbe alla fine della seconda Guerra Mondiale verso il Nord America e la Germania, all’incirca verso la metà del Novecento presso Toronto si formò una comunità di 5.000 pisticcesi.

Verso gli anni ottanta il centro storico di Pisticci fu spopolato, infatti la popolazione preferì stabilirsi presso Marconia che vide una notevole crescita. Tale spopolamento cessò nei primi anni del XXI secolo, infatti oggi si assiste ad una controtendenza degli anni precedenti. Il 27 aprile 1991 arrivò in Basilicata papa Giovanni Paolo II, visitò Pisticci e incoronò la statua di Santa Maria la Sanità del Casale, conservata nell'omonima Abbazia.

Pisticci fa parte dei cento comuni della "Piccola Grande Italia".