Informazioni culturali: la storia di Lauria

In base ad alcune leggende, la nascita della città risale ad una fondazione greca/cretese, una tesi mai avvalorata a causa dell’assenza di scavi sul territorio, incerta anche l’etimologia del nome.

Sono scarse le documentazioni, a causa della distruzione dell’archivio cittadino in occasione del Massacro di Lauria, nelle quali la città compare per la prima volta nel X secolo, anche si ritiene inverosimile che Lauria fosse rimasta disabitata fino a tale datazione, infatti alcuni ritrovamenti sembrano confermarlo.
 

Vacanza culturale a Lauria: il Medio Evo

Ruggiero di LauriaAl medioevo risale la prima identificazione toponomastica della città, in base agli studi di alcuni storici affermati, la città sorse nel X secolo, attorno ad un insediamento monastico, posta nel luogo in cui fu costruito il santuario della Madonna dell’Armo.

Si ritiene che i fondatori furono Normanni, stabiliti nella zona chiamata Ravita, dall’arabo letteralmente “zona vicina”, dove costruirono il castello detto “di Ruggiero”. A partire dal XII secolo la città fu la sede di un feudo in cui era favorito l’artigianato e il commercio, in questo periodo, Lauria, rappresentava l’unico centro politico ed economico di tutta la Valle del Noce.

Il primo regnante normanno fu Gibel de Loria, al quale seguì Riccardo, fedele al re Manfredi, deceduti assieme nella battaglia di Benevento. Grazie a Riccardo, la città fu, per pochi anni, la sede del Giustizierato di Basilicata. Il primo figlio di Riccardo, Ruggiero, fu nominato Ammiraglio d’Aragona per volere di Pietro III, mai sconfitto in alcun combattimento riuscì a sopraffare più volte le flotte Angioine.

Informazioni turistiche: Il Massacro

Il famoso Massacro di Lauria avvenne tra il 7 e l’8 agosto del 1806, un episodio di sterminio, noto anche come sacco di Lauria o assedio di Lauria, avvenuto perché la città fu fedele ai sovrani legittimi borbonici e perché, con l’aiuto di militari napoletani, ostacolò l’arrivo delle truppe francesi dalla capitale verso la Calabria. Per tali ragioni Lauria fu presa di mira dalle truppe napoleoniche guidate dal generale Andrè Massèna, che riuscirono a mettere sotto assedio la città dopo due giorni di resistenza.

Ci furono moltissimi morti, in base ad alcune testimonianza oltre mille, comprese donne e bambini. In base alle cronache del tempo, i soldati còrsi si scagliarono proprio contro i più indifesi, uccidendo anche i malati che giacevano nei propri letti.

La le documentazioni più affidabili, tra cui le relazioni militari, si calcola un numero di morti che supera i mille abitanti, si parla di incendi e demolizioni di strutture sacre e di palazzi istituzionali e numerosi saccheggi concessi dallo stesso Massèna. I corpi degli abitanti di Lauria furono gettati in una fossa comune, ancor oggi detto “onda dei morti”.

Il bottino di guerra era equivalente a circa 70.000 ducati, ulteriore punizione per la città fu l’allontanamento di tutti gli uffici amministrativi, finanziari e giudiziari. I Borbone, ritornati al potere sul trono di Napoli nel 1815, dichiararono la città “Semper Fidelis”, per il coraggio mostrato in questo tragico evento.
 

Cultura e tradizione a Lauria: il Novecento

Un secondo episodio tragico per la città fu il bombardamento per mano degli inglesi il 7 settembre del ’43, con l’obiettivo di eliminare il comando tedesco posto nel centro di Lauria, durante il quale morirono 37 abitanti.

Il giornalista de “L’eco di Basilicata”, Mario Lamboglia, riporta le testimonianze del tragico episodio del sacerdote Don Antonio Spagnuolo, in quegli anni sacerdote vivente, e di molti superstiti che attestarono circa 39 morti che, durante il conflitto, parteciparono anche aerei americani e che lo scopo primario fosse un deposito collocato presso il quartiere Ravita.