Le tue vacanze a Policoro
Informazioni
Turistiche
Due rilevanti colonie greche si trovano all’interno dell’area di Policoro, Siris ed Heraclea. La prima fu fondata nel VII secolo a.C. per mano dei Greci che provenivano da Colofone e fu completamente distrutta nel VI secolo a.C. con l’arrivo delle colonie achee da Metaponto, Sibari e Crotone. Sui suoi ruderi, nel 433/432 a.C., nacque la città di Herakleia, per volere di Taranto e Thourioi.
Per quanto riguarda la città di Siris sono riconducibili resti di una fortificazione in mattoni crudi che proteggeva la zona alta della città e piccole strutture sacre collocate nei pressi di vicine sorgenti poste nella sottostante vallata. Sulla stessa collina sono state scoperte botteghe artigianali risalenti al IV e III secolo a.C., utilizzate, durante il periodo in cui sorge Herakleia, per la produzione di ceramiche e statue a scopo religioso.
In questo periodo sono datati anche alcuni quartieri con numerose abitazioni collocate in un impianto urbano regolare e caratterizzate da pavimentazioni a mosaico. Nella zona bassa, Herakleia era fortificata da un’ingente struttura difensiva edificata in blocchi quadrati, attualmente è visibile un tratto presso l’odierno Ufficio Postale.
Preistoria
Al Neolitico risalgono le grotte di Latronico e i siti archeologici di Petrulla di Policoro e Montalbano Ionico, che identificano le prime tracce di economia produttiva, allevamento e agricoltura, in un periodo che va dal VI al IV millennio a.C. E’ possibile identificare le varie fasi grazie all’evoluzioni della produzione di ceramiche e alle varie tecniche di decoro.
Nella prima età dei Metalli gruppi nomadi proto pastorali di origine indoeuropea si stabiliscono in queste terre, in particolare in contrada Panevino di Tursi, confermato dal ritrovamento della tomba megalitica di un illustre personaggio armato identificato come il capoclan. Negli anni dell’età del Bronzo, periodo compreso tra il 1700 e il 1100 a.C., si assiste ad una maggiore stabilità dei villaggi agricolo-pastorali che sono riconducibili alle popolazioni proto italiche dei Choni e degli Enotri.
Verso la fine dell’età del Bronzo, gli abitanti di questi stanziamenti stabiliscono intensi rapporti con le popolazioni egeo-miceneo, confermate dai ritrovamenti di ceramiche micenee, che favoriscono l’importazione di diverse innovazioni tecnologiche, come il tornio, l’olivicoltura e l’uso del ferro. Con lo sviluppo di queste popolazioni indigene si assisterà ad un periodo di grande prosperità delle culture enotrio-italiche durante la prima età del Ferro.
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