Ferie in Basilicata: Parco Regionale Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane
Informazioni
Turistiche
Carta d'identità
- Superficie a terra: 27.027,00
- Regioni: Basilicata
- Province: Matera, Potenza
- Comuni: Accettura, Calciano, Castelmezzano, Oliveto Lucano, Pietrapertosa
-
Ente Gestore: Ente Parco Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane
Informazioni turistiche: Flora e Fauna
Un panorama arboreo e floreale raro e spettacolare, tra specie rare e uniche, il Parco di Gallipoli Cognato presenta uno spettacolo naturale unico nel suo genere. La vegetazione si alterna in base all’altitudine, all’umidità e all’esposizione, caratterizzato dalla presenza del Cerro Quercus Cerris uno tra gli esemplari più diffusi nel parco.
Dove la vegetazione presenta maggiore regolarità e minore densità i boschi sono decorati da numerose piante come i ciclamini, le felci, gli anemoni azzurri e bianchi, la Knautia Lucana, specie esclusiva della zona, e lo zafferanastro con fiori giallo intenso. Percorrendo le pendici del monte Caperrino possiamo ammirare gli estesi pascoli e le cerrete mentre, nei mesi primaverili, distese di orchidee, ranuncoli e anemoni.
Le specie presenti:
- Aceracee Acero
- Anacardiacee Lentisco
- Aquifoliacee Agrifoglio
- Betullacee Carpino Bianco - Carpino Nero
- Fagacee Quercia - Cerro - Farnetto - Roverella
- Oleacee Frassino - Fillirea
- Rosacee Biancospino
- Tilia Tiglio
Nel parco è presente un ecosistema con rilevanti risorse che garantisce la presenza di numerosi mammiferi, rettili, volatili, e insetti molto rari. Tra la famiglia dei mammiferi possiamo incontrare in questa zona, il tasso, il cinghiale,la volpe, il lupo, l’istrice, la lepre, il riccio, donnole, scoiattoli, gatto selvatico, faine e lungo i corsi d’acqua anche la lontra.
Per mano dell’uomo è stato reinserito il daino nella èarte centrale del parco. Il Parco Regionale Gallipoli Cognato è stato segnalato dalle riviste più illustri di “birdwatching” grazie alla presenza dei volatili che rappresentano una reale risorsa per il parco stesso.
Infatti è possibile osservare magnifici esemplari del falco pellegrino, la poiana e il nibbio reale, mentre nelle ore notturne la civetta, il gufo, il barbagianni e l’allocco. Lungo i boschi è possibile incontrare il picchio muratore, l’upupa, il picchio verde ma anche la rana verde, la rana greca e il rospo smeraldino.
Le specie presenti:
- Canidi Lupo - Volpe
- Cervidi Daino
- Felidi Gatto selvatico
- Leporidi Lepre
- Mustelidi Faina - Martora - Donnola - Tasso
- Picidi Torcicollo - Picchio verde - Picchio rosso maggiore
- Roditori Istrice
- Rapaci Nibbio reale - Gheppio - Lodolaio - Poiana - Astore - Biancone - Lanario
- Rettili
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Colubro - Vipera
Visita il parco: Geomorfologia del Parco
La conformità geomorfologica particolare nel territorio del parco è il risultato di una distribuzione e di una distribuzione dei complicati movimenti tettonici presenti in queste zone sin dall’era miocenica. Particolarità geologiche sono le Dolomiti Lucane, gli anfratti di Oliveto Lucano, le gole del Basento e del Salandrella.
Le Dolomiti Lucane sono il risultato di arenarie cementate, sollevate durante le ultime fasi tettoniche che hanno formato l’Appennino Meridionale e modificate grazie all’azione di agenti erosivi.
Negli anni le Dolomiti Lucane sono state oggetto di interesse non solo paesaggistico ma anche scientifico. I fiumi che percorrono questi territori protetti hanno una forza erosiva che, assieme all’ingente presenza di movimenti tettonici, hanno creato gole profonde che interessano alcune zone del Basento e del Salandrella.
Informazioni culturali: La Storia
In base ai reperti ritrovati presso Monte Croccia, si attesta una presenza umana nel parco con datazione remota, è probabile anche che in periodi successivi si stabilirono ulteriori insediamenti umani irregolari, come testimoniano i reperti rinvenuti a Tempa Cortaglia risalenti all’incirca negli anni dell’età del bronzo. Negli anni compresi tra il 1300 e il 1200 a.C., si sono verificate le ingenti immigrazioni dall’Anatolia, oggi la Turchia, in quel periodo organizzati in tribù denominati i Lyki, i quali diedero il nome alla regione e vi si stabilirono definitivamente nella zona dell’alta e media valle del Basento.
I primi reali insediamenti stabili è possibile vederli sono attorno al VI-V secolo a.C., periodo in cui gruppo sociali di provenienza osco-sannita diedero origine alla città Croccia Cognato. La città venne edificata a 1.149 metri di altezza e protetta da una ingente cinta muraria estesa per oltre 2 km, mentre l’aspetto urbanistico presenta tratti di provenienza greca. Infatti, grazie a queste popolazioni, i lucani modificarono le loro tecniche costruttive in relazione alle opere di difesa con la realizzazione in blocchi di pietra di forma squadrata che dava la possibilità di formare cinte murarie di numerosi chilometri.
Dal III secolo a.C. il potere di Roma riuscì a determinare la disfatta sia della civiltà greca che di quella lucana, di quasi tutte le città greche presenti nella regione si persero le tracce fino a quando l’intera zona fu destinata solo al pascolo estivo per le mandrie delle fattorie romane. Nei secoli successivi alla fine dell’impero romano, la regione subì ulteriori invasioni delle popolazioni barbare che provenivano dal Nord Europa e solo dal X secolo d.C. la zona compresa negli attuali confini del parco ritornò ad essere popolata in modo stabile.
Per diversi anni qui vi si stabilirono i monaci bizantini, che fondarono l’insediamento monastico ormai scomparso di S. Maria del Rifugio, nella zona di Tricarico, i Saraceni e gli abitanti del posto che si rifugiarono in quello che un tempo fu il paese medievale di Gallipolis, resti ancora visibili presso la vetta di Timpa Cstello. Nei secoli successivi il territorio dovette affrontare numerose carestie ed epidemie di peste che causarono lo spopolamento di numerosi centri abitati della zona, questa condizione durò fino al XVII secolo, solo dal XVIII gli insediamenti videro una ripresa graduale.
L’800 rappresentò un secolo significativo per il parco che fu oggetto di un processo di antropizzazione, ancor oggi molto evidenti. Tra la varie iniziative del parco menzioniamo l’ingresso del Corpo Forestale dello Stato, presso l’ex convento di Palazzo, l’edificazione di numerose caserme forestali, masserie e vivai e la coltivazione di terreni per anni ignorati. Non solo numerosi centri abitati, ma si formarono anche numerosi e importanti centri rurali.
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