Visitare il Parco Archeologico di Grumento
Nel periodo dei conflitti tra Annibale e Claudio Nerone, verso il 207 a.C., la città è protetta da una cinta muraria e difesa da due valloni, attraversati dal fiume Sciaura e da un secondario corso d’acqua. La città presenta una struttura urbana regolare, organizzata in cardini con orientamento Nord-Sud, e in decumani con orientamento Est-Ovest, e strutture con funzioni pubbliche e private.
All’interno della cinta muraria, l’acquedotto, edificato nel periodo di Augusto, riempiva il fossato del castello, prima della distribuzione nella città, oggi conservato in parte all’ingresso del Museo Archeologico.
Presso l’ingresso della città, l’acquedotto segnava con un arco la via che percorreva la città in base all’asse Est-Ovest. Edificato in seguito alla prima fase dell’età giulio-claudia, visibile presso l’ingresso del Parco, il Teatro fu ristrutturato tra il II e il III secolo d.C., presenta una cavea suddivisa in tre ordini canonici, summa – media – ima, e divisa in cunei attraverso i gradini e fornita di vomitoria per l’ingresso del pubblico.
Il muretto in pietra delimitava la cavea dall’orchestra, dove si sedevano le autorità e i cittadini illustri. La struttura destinata alla scena è caratterizzata dal pulpitum e dal fronte della scena suddiviso in tre parti, due porte su entrambi i lati e una parte centrale.
Nei pressi del Teatro sorge il Tempio A, di stampo italico, costituito da una gradinata nella parte antistante, edificato in onore della divinità egiziana Arpocrate, un busto della divinità è stato rinvenuto nei pressi della città. La struttura sacra è posta in direzione del decumano, sul quale si trova una domus patrizia un tempo di proprietà di un membro della famiglia Stasii.
Rilevante è l’ingresso con botteghe sui lati, un lararium, in onore dei geni protettori della casa, un atrio fornito di cisterna, cubicula posti sui lati, un salone di rappresentanza e una sala da mensa. Nella zona più rustica della casa erano poste le cucine e i magazzini, recipienti per contenere il vino e derrate procurate dai carri che avevano accesso all’ingresso posteriore, aperto su un decumano parallelo.
Dall’abitazione si poteva raggiungere il Tempio B, di cui si ignora l’epoca e a chi fosse dedicato, successivamente possiamo ammirare le Terme repubblicane, risalenti all’età augustea verso il V secolo d.C. Negli ultimi anni sono stati identificati i differenti ambienti termali: il frigidarium, il tepidarium, l’apodyterium e il caldarium, presenti anche sedili che separavano due ambienti riscaldati e pavimentati con tessere bicrome bianche e nere e con motivi geometrici.
Oltrepassato il Foro, si raggiungono le Terme imperiali, dove sono state identificate tre zone riscaldate con pavimentazione a mosaico, due tepidaria e un calidarium riuniti in un corridoio caratterizzato da una volta a botte. Verso ovest sono presenti altri ambienti di una domus mentre, proseguendo verso il decumano, si raggiunge la chiesa dell’Assunta, un’antica cattedrale parte della diocesi gru mentina, suddivisa in tre navate, oggi rinvenute solo due, in seguito al martirio di S. Laverio, svolto nei pressi della confluenza del torrente Sciaura con l’Agri, ristrutturata nel 1617.
Ultima struttura è l’anfiteatro, eretto nel I secolo a.C., molto probabilmente dello stesso periodo di quello pompeiano, edificato sfruttando l’andamento collinare su un lato e con strutture con paramento in reticolato, in una seconda fase integrato da ricorsi di mattoni.
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